COBAS: il ruolo centrale della RSU cioè della democrazia (non dell’aristocrazia)

Il ruolo centrale della RSU: equiparazione verso l’alto del salario accessorio, progressioni, passaggi fra categorie, stabilizzazioni…

Uno dei punti imprescindibili del nostro programma COBAS è la EQUIPARAZIONE verso l’alto DEL SALARIO ACCESSORIO DI TUTTI I DIPENDENTI prima del contratto decentrato e con risorse che non incidano su quelle da destinare al contratto decentrato.

E’ quindi una buona notizia che l’assessore Bugli abbia ribadito “Sebbene ancora siamo in attesa di chiarimenti dal livello nazionale, con il protocollo abbiamo deciso di dare subito un segnale chiaro circa la volontà e l’impegno, anche economico, della Regione per andare a uniformare il salario dei lavoratori in base alle loro funzioni indipendentemente dalla loro provenienza e di stabilizzare il personale precario”.

Tuttavia l’affermazione di essere ancora in attesa di chiarimenti dal livello nazionale è un po’ preoccupante visto che il 5 febbraio ci era stato detto che la risposta dal livello nazionale era attesa a giorni. Si trattava di precisare i parametri da rispettare per poter aumentare i fondi (art. 23 comma 4 lett. a) (rapporto fra spese del personale e le entrate correnti) e b) (obiettivi di pareggio di bilancio).

L’equiparazione verso l’alto riguarda 1.550 lavoratori sia ex provinciali e sia dei centri per l’impiego. Resta il fatto che l’equiparazione verso l’alto deve essere effettuata tassativamente prima di procedere alla contrattazione decentrata.

Nell’ambito del contratto decentrato la RSU (rappresentanza sindacale unitaria) è un “soggetto sindacale titolare della contrattazione integrativa”, cioè un attore di primo piano. Ed è particolarmente importante perché la RSU è votata in modo diretto dai lavoratori: i lavoratori possono scegliere da chi essere rappresentati (art.7 del CCNL funzioni locali).

Le materie oggetto di contrattazione integrativa (sempre indicate all’art.7 del CCNL funzioni locali) comprendono:

– i criteri di ripartizione delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa;

– i criteri per la definizione delle procedure per le progressioni economiche;

– l’individuazione delle misure delle varie indennità e i criteri generali per l’attribuzione delle indennità (fra cui quella per specifiche responsabilità) e di trattamenti accessori, le misure riguardanti la salute e sicurezza sul lavoro. Per conoscere l’elenco completo vedi art.7 CCNL funzioni locali.

Il contratto decentrato si avvierà subito dopo la sottoscrizione definitiva del CCNL funzioni locali, che avverrà “una volta concluso l’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica come previsto dalle normative vigenti” (come afferma la nota del sito dell’ARAN). Non quindi approvazione da parte dei lavoratori ma controllo sul contenimento della spesa (meno di così…).

Il contratto decentrato sarà l’ambito per definire le procedure per le progressioni orizzontali previste all’art.16 del CCNL funzioni locali: il CCNL stabilisce che le progressioni siano riconosciute “nel limite delle risorse effettivamente disponibili” e quindi sarà cruciale pretendere dalla controparte uno stanziamento capace di ristorare giuste attese decennali, che ripaghi il lavoro svolto e le competenze acquisite da tutti i lavoratori. Il CCNL mette in relazione l’attribuzione delle progressioni con i risultati delle valutazioni e qui si tratta di impedire una lettura retriva delle normative e riconoscere a tutti le più che meritate progressioni. Con un opportuno stanziamento si potrebbe ripetere ciò che è avvenuto già in passato in Regione Toscana: il riconoscimento di più di una progressione per ogni lavoratore che ha maturato il diritto.

Inoltre è l’ora di prevedere passaggi di categoria. Il CCNL all’art.12 tratta del sistema di classificazione in 4 categorie (A, B, C, D) e al comma 8 tratta di passaggio tra categorie previste dal D.Lgs.75 del 2017 art.21 comma 15. Molti lavoratori della Regione sono impiegati in attività che richiedono il passaggio oppure hanno una laurea ma restano in C. Il decentrato sarà l’ambito in cui discutere anche di questo e risolvere la questione in favore dei lavoratori.

La stabilizzazione dei precari prevista da norma nazionale è già in corso e Bugli assicura impegno anche su questo: 140 stabilizzazioni di cui 100 nei centri per l’impiego.

Sarà determinante chi voterete nelle prossime elezioni RSU.

Marvi Maggio – Cobas Regione Toscana

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